1 - La STORIA della FAMIGLIA BASAGNI

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Documenti certi testimoniano la presenza di una Famiglia Basagni nel Casentino già nel 1200  .Questa testimonianza ci porta a ritenere che il Cognome Basagni si è formato in Casentino ,nel corso del XIII secolo. Riteniamo da escludere l’ ipotesi che, questo Cognome,  possa essere giunto, in Casentino, da altri luoghi. E' assurdo ritenere che un Cognome ( nella sua forma attuale ) possa aver avuto origine prima del 1200

 Ciò non esclude, tutta via, che i nostri Avi possano essere arrivati in Casentino provenienti da altre aree geografiche, ma sicuramente quando vi arrivarono avevano  un altro " agnomen ".

Resta l' incognita, (e credo che resterà tale per sempre ), da dove eventualmente essi  provenissero e con quale altro nome ( se lo avevano ).

 

La testimonianza di questa < antichissima > presenza, della Nostra Famiglia, nel Casentino è descritta in un vecchio libro , dal titolo :  VITA DEI SANTI E BEATI FIORENTINI., andato in stampa nel 1761, dove l'autore , Giuseppe Maria Brocchi, cura una rassegna di antiche biografie di alcuni dei principali Santi e Beati vissuti anticamente, nel territorio Fiorentino.

Tra queste biografie troviamo quella relativa al Beato MICHELE FLAMMINI  che, se pure Aretino di nascita, è stato inserito tra i Beati fiorentini perché visse gran parte della sua lunga vita presso la chiesa di San Salvi, a Firenze, dove morì nel 1370 all’età di anni 74.

L 'Autore ,G.M. BROCCHI, spiega che che per quanto riguarda la Biografia del Beato Michele, ha riportato integralmente quanto già scritto in una antica biografia, opera di Don  Egidio Flammini ( pure lui Padre Vallombrosiano ), e diretto nipote del Beato Michele. ( Don Egidio Flammini era il figlio di suo fratello Marco Flammini ).

 

G.M.BROCCHI, sottolinea la massima attendibilità di questa antica biografia ,scritta da un suo diretto parente, che bene conosceva la storia della sua Famiglia. 

 

Alla pagina iniziale ( di questa biografia , pag. 109 del volume ) il Brocchi scrive :

 

 

.........le ragioni poi, per le quali si deve stimare questa utile Cronica, sono prime per esser formate da persone della medesima Agnazione , di poi perchè Don Egidio Flammini, non solo produce i nomi degli ascendenti , ma individua gli anni, in cui quelli furono come altresì, perchè dall'anno della morte del Beato Michele al tempo della vita delli scrittori, dal quale viene revocata, erano passate poche generazioni , onde ognuno vede, che molto facilmente potevano a lui essere pervenute sicure le notizie, massivamente perchè in tale tempo non solo si nominavano le carte, e ricordi il padre ma altresì il nonno , e il bisavolo. 

 

 

 

( segue a pag. 110 ).......... ciò adunque confermato da esso Don Egidio Flammini Vallombrosiano, della stessa Agnazione del nostro Beato Michele, uomo pratichissimo dello studio delle antichità, il quale assieme a Leudosio Loccattelli , con Valeriano Salaini , con Cesare Mainardi e con Savino Bolsio, che furono celebri antiquarj nella loro era nell'Ordine di Vallombrosa..........

 

 

 

Stabilito , quindi, la massima attendibilità della “ fonte “ vediamo cosa ha scritto il biografo Don Egidio Flammini:  pag. 131, della raccolta curata dal Brocchi,  che riporto in copia:

 

 

 

  

 

Come potete vedere, a metà della pagina troviamo scritto :

 

.......... ancora nel tempo , che la famiglia era domiciliata in quella provincia, ha mantenuto il suo lustro e decoro con fare nobilissimi parentati tanto attivamente che passivamente con le case Fantoni, Conti Fonteboni , Conti Malatesta signori di Rimini , Basagni già Tanucci, e con gli antichi Conti d'Urbech, consaguinei della nobilissima Casata dei Conti Guidi...

Analizziamo questo documento :


<"" ....... ancora nel tempo , che la famiglia era domiciliata in quella provincia ..."" >, l'Autore si riferisce al Casentino e  poichè la Famiglia Flammini, visse nel Casentino nel 1200, è evidente che   < l'imparentamento > con la Casata Basagni, avvenne in quel periodo, quindi è certificato che la nostra Antica Famiglia BASAGNI, nel 1200 si era già formata e che era una Famiglia Casentinese.

 

Non solo, ma apprendiamo ( anche ), che la Famiglia Basagni era una Famiglia IMPORTANTE, perchè la Famiglia Flammini ( come scrive il cronista )

""........ha mantenuto il suo lustro e decoro con fare nobilissimi parentati........""

 

Quindi veniamo a conoscenza di due dati importantissimi   :

 

1-  La  Casata Basagni si è già  formata nel 1200 


2 -    Ed è citata assieme alle più importanti Casate Casentinesi, di quel periodo.

 

E  questi sono dati certi , che potremmo definire : Certificati

Non si tratta della solita " gabula " che spesso ritroviamo in certe ricerche araldiche.

 

 

Onestamente non ce lo saremmo mai aspettato !!!

 

Nota :

La conoscenza di questo importante dato storico è molto recente ( risale al 2013 ), e mai prima, nei tanti anni della mia ricerca, avevo immaginato di trovare tracce del Nostro Casato risalenti al 1200, e tanto meno scoprire che, in quel periodo, fossimo " assimilati " ad importanti Famiglie Ghibelline , Casentinesi. Chi ha letto il precedente Sito ( Basagni Story , realizzato nei primi anni del 2000), ricorderà che le prime tracce di cui disponevo erano databili alla fine del 1400, e che restava il dilemma se i Basagni fossero originari del Casentino o della Città di Firenze.

 

 

Stabilito che nel 1200, in Casentino, c'è stato un  ”” imparentamento    tra la Famiglie  FLAMMIN  e  BASAGNI , cerchiamo di individuare quando questo avvenne , e chi furono i due sposi. 

Per dare una risposta, a questo quesito, vediamo chi erano questi FLAMMINI.

Scrive il biografo ( Don Egidio Flammini ) che l'antica Famiglia Flammini, di parte Ghibellina, era originaria di Rieti.  Tra la fine del 1100 e gli inizi del 1200, si era trasferita a Rimini, al servizio dei Conti Malatesta e successivamente era passata al servizio dei Conti Guidi, nel Casentino. 

 

La presenza dei Flammini , in Casentino ,risale quindi agli inizi del  1200.

Nel 1289, la Famiglia Flammini è ancora al servizio dei Conti Guidi, e vive a Poppi.

 

Il Capo Famiglia è Germano Flammini , che aveva sposato una Fantoni, ( potente Famiglia di Poppi ) e da questo matrimonio erano nati tre figli maschi : Michele, Marco e Niccolò.  Sappiamo che Germano muore  nel 1293.


Tutti e tre i figli maschi, di Germano,  : presero parte alla Battaglia di Campaldino, (11 giugno 1289 ) in qualità di "Capitani della Milizia Pedestre".    Marco e Michele, ( che non erano sposati ) morirono in battaglia, mentre Niccolò restò gravemente ferito, e dopo la < Rotta di Campaldino > riuscì a fuggire e trovare aiuto e rifugio presso la casa di tale Giovanni, a Battifolle.

 

Il biografo non entra in merito a i motivi per i quali Niccolò Flammini fugge e si nasconde nell’Alto Casentino.  Appare, tuttavia, del tutto logica una fuga in direzione delle roccaforti dei Conti Guidi , nella parte alta del Casentino.  Eventualmente sarebbe stato interessante conoscere se Niccolò giunse a Battifolle da solo ( era ferito !!)  o se ci fu portato da un suo compagno d’arme, magari originario di quei luoghi. Non solo soccorso ed asilo, ma in quella < casa amica > Niccolò trovò moglie, sposando Agnoletta, figlia di Giovanni.

 

Quindi : la Casata Flammini prosegue solo con Niccolo' di Germano.

 

 

Niccolò Flammini , alla morte del suocero Giovanni ( 1291 ), lasciò Battifolle e si trasferce a vivere in Arezzo, in una abitazione che la moglie Agnoletta aveva ereditato dal padre.

 

La Famiglia Flammini lascia definitivamente il Casentino nel 1291.

 

 

 Niccolò Flammini, muore in Arezzo nel 1296 , lasciando quattro figli e la moglie gravida.

 

 

I cinque figli di Niccolò , tutti nati in Arezzo, furono : Michele, Marco, Germano, Maria e Niccolò ( questo ultimo nato poco dopo la morte del padre, fu battezzato con lo stesso nome del genitore defunto )

 

 

Dei 5 figli di Niccolò :

 

Michele morì giovane ( 1303).  

 

Germano si fece monaco nell'eremo di Camaldoli, con il nome di Don Giovanni,( il nome del Nonno materno ) dove morì nel 1366 all'età di 72 anni.

 

Maria fu maritata a Francesco Crudeli da Poppi.  

 

Marco , sposò Sandra di Antonio Neroni di Romena, dalla quale generò Niccolò ( come suo Zio ), Guido e Gregorio , egli morì nel 1328 all'età di anni 35.

 

Niccolò, ultimo figlio di Niccolò Flammini si vestì monaco di Vallombrosa, con il nome di Don Michele ( a memoria del fratello morto bambino )Fu per molti anni " Romito nelle Celle ". Eletto nel 1346, Abate Generale dell' Ordine , si trasferì in Firenze, presso la Chiesa di San Salvi ( sede dell'Ordine di Vallombrosa) , dove morì nel 1370 all'età di 74 anni. Tralascio tutta la lunghissima serie di motivazioni per le quali, dopo la sua morte, venne beatificato.

 

La Faniglia Flammini, divenuta una delle principali Famiglie Aretine,  si estingue nel corso del 1300. La casata prosegue, quindi, solo per ramo femminile come Goretti ( che successivamente, i discendenti, prenderanno il Cognome di Goretti Flammini ).

 

 

 

Dopo questa breve e sintetica parentesi sul Casato Flammini,  Analizziamo i matrimoni che questa Famiglia fece nel corso del 1200, epoca in cui aveva dimorato nel Casentino :

 

 

 

Come avrete osservato , nell'elenco riportato dal Biografo, non compaiono i Cognomi Crudeli di Poppi  e Neroni di Romena, perchè entrambi i matrimoni sono avventi quando la Famiglia Flammini viveva in Arezzo. ( 1300 ) 

 

 

 

Concentriamo la nostra attenzione, sul matrimonio che fece Niccolò, quando ferito cercò scampo e rifugio, a Battifolle. Egli sposò AGNOLETTA, figlia di GIOVANNI, colui che gli aveva dato soccorso.  Questo , misterioso Giovanni, non poteva essere uno dei tre  Conti,( citati nell'elenco), non avrebbe scritto Giovanni solo da Battifolle ! 

 

Se si escludono le tre Nobili Casate , restano le Casate Fantoni e Basagni. 

 

Fantoni, però, sappiamo essere la moglie di Germano Flammini .


 

Come pote vedere

tutto lascia ritenere AGNOLETTA , figlia di quel GIOVANNI che ospita Niccolò Flammini ferito, nella sua casa a Battifolle, è una BASAGNI. 

 

 

 

Concludendo :

 

 

A - dato certo   La Famiglia BASAGNI vive e prospera in CASENTINO , già da 1200.

 

 

B - Ipotesi  ( molto attendibile ) Il Beato Michele, era figlio di Agnoletta BASAGNI. 

 

  

 

 

Sicuramente Agnoletta, andata in sposa a Niccolò Flammini , non era figlia unica , tutto lascia supporre che avesse avuto uno o più fratelli . Alla morte del Padre ( 1291 ) con il marito aveva lasciato la casa di Battifolle, e trasferitasi in Arezzo , in una casa ereditata dal Padsre. Possiamo ritenere che la casa, di Battifolle, sia passata in eredità al fratello ( o più fratelli ).

 

Da chiedersi , eventualmente, come era possibile che Giovanni ( che abitava a Battifolle ) fosse proprietario di una casa in Arezzo !!!

 

 

 

 

 

 

 

  

 

Non disponiamo, al momento, di altre informazioni certe della Nostra Famiglia,  nel  1300, ma solo delle leggende, che riteniamo di non dovere prendere in considerazione.

 

 

 

 

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Una importante testimonianza ci viene da un documento,  conservato all' Archivio di Stato di Firenze , dove troviamo scritto :


                GIOVANNI BASAGNI de AGNOLO da Scomentana

 

Gonfaloniere de Giustizia  de Podesteria Montagna Casentinese.

 

Questo  documento, non datato, è conservato in una filza contenente carteggi vari e frammenti di scritture, risalenti alla fine del 1400.

Si tratta di un documento certo  (, perchè è un carteggio originale conservato presso l’Archivio di Stato di Firenzeche testimonia come alla fine del XV secolo un Basagni, di nome Giovanni figlio di Agnolo, era Gonfaloniere di Giustizia della Podesteria della Montagna Casentinese, dello Stato di Firenze. 

 

 

Gonfaloniere di Giustizia ( che spesso troviamo anche scritto : Confaloniere ) era una carica importante, riservata ( in quel periodo ) alle sole famiglie NON nobili.    Questa < Figura istituzionale > fu tipica del Governo Fiorentino, introdotta a partire dal 1293, con l'entrata in vigore degli Ordinamenti di Giustizia di Giano della Bella , che affiancava il Podestà ed i Priori ( prevalentemente appartenenti alla Nobiltà ) nell'esercizio delle funzioni pubbliche.  La carica di Gonfaloniere di Giustizia, nello Stato di Firenze,  sopravvive praticamente fino all'abbolizione della Costituzione Repubblicana da parte dei Medici.

Una dovuta precisazione :

Come si è potuto  constatare dai documenti, la Nostra Famiglia , NON HA MAI  AVUTO TITOLI NOBILIARI.  E questo sia ben chiaro a tutti !!! 

Gli Antichi Basagni probabilmente erano stati insigniti di Titoli Cavallereschi . in qualità di < uomini d’arme >.che è cosa ben diversa dal titolo Nobiliare.

 

Alcuni cenni storici , per cercare di capire come fu possibile per un Basagni  essere  nominato , dallo Stato di Firenze,  Gonfaloniere.

 

Stabilito il ruolo del Gonfaloniere, quale carica politica popolare ( ossia data a persone NON Nobili, ma  popolani  ) veniva affiancata ( come " controller ") al Podestà ( carica titolata, riservata alla sola nobiltà locale ), vediamo come si era formata questa PODESTERIA  della Montagna Casentinese.

Dopo la battaglia di Campaldino, vinta dai Guelfi, Firenze non riuscì ad avere un vero controllo sul territorio dell' alto Casentino, dove le potenti Famiglie Ghibelline , diramazioni varie dei Conti Guidi, riuscirono a mantenere il loro dominio su quel territorio.

I Castelli di Montemignaio, di San Niccolò, di Battifolle, restarono le roccaforti dei Conti Guidi.

La storia spesso ci insegna che dove non si ha successo con le armi, lo si può avere con inganni e corruzioni, e Firenze ricorre a questa seconda " via ", ossia corrompe e aiuta alcuni abitanti di questi luoghi alla ribellione verso i conti Guidi.

Il Castello di San Niccolò ( il cui antico nome era quello di Castello di Vado ) apparteneva al Conte Gugliemo Novello, discendente del Ramo dei Conti Guidi da Battifolle). Alla morte del Conte Gugliemo, il castello passò al figlio , chiamato dal popolo il < Conte Galeotto >. Nel 1349, la popolazione, sapendo che poteva contare su l'aiuto di Firenze ( !!!) si ribellò al Conte occupando il castello, e consegnandolo allo stato Fiorentino, che ne prese immediatamente possesso. Firenze stabilì in questo Borgo di San Niccolò la sede di una nuova Podesteria Fiorentina, che comprendeva, oltre a questo Castello, quelli di Montemignaio e di Battifolle.  Questa nuova podesteria, dello Stato di Firenze, prese inizialmente il nome di < Podesteria della Montagna Fiorentina >. Dopo il 1440 , venne denominata : < Podesteria della Montagna Casentinese >. 

E' ovvio che Firenze fu riconoscente a quelle " persone" che avevano maggiormente contribuito a questo capovolgimento, e ben possiamo comprendere come  a queste persone vennero affidati  i principali ruoli amministrativi, di questa nuova Podesteria. Più semplicemente, se vogliamo, possiamo affermare che i ruoli " determinanti " di controllo furono assegnati a coloro che si erano  " ben operati " ( lasciandosi corrompere da Firenze. Tutto lascia ritenere che la Famiglia Basagni, fu tra quelle che si prestarono a questo " gioco ".

 

Forse, volendo trovare una giustificazione alla Nostra Antica Casata, possiamo supporre i Basagni, di fronte alle angherie del Conte Galeotto ( !!!) si erano schierati dalla parte del popolo, nella rivolta contro il Conte. Se poi come tutta lascia ritenere che i Basagni erano stati < uomini d’arme >, è facile supporre che i Basagni possano essersi trovati al comando , in questa rivolta.

 

 

Non sapremo mai cosa realmente era accaduto, ma un dato è certo : alla Famiglia Basagni venne affidato uno dei ruoli principali, di questa Podesteria, segno evidente che i Basagni avevano avuto un ruolo < determinante > nella sommossa, contro i Conti Guidi.

 

C'è, anche, una seconda considerazione da fare;  la Podesteria si forma proprio in quel TRIANGOLO di territorio , compreso tra Battifolle, Montemignaio e San Niccolò, luogo dove  trovò riparo, dopo la rotta di Campaldino, Niccolò Flammini , nella casa di Giovanni da Battifolle . che come si è ben compreso era un Basagni.

 

 

.Alcune fonti storiche, indicano che l'antica sede , della podesteria della Giustizia,  si trovasse in una antica rocca medioevale . in località CASCESI , poco distante da Battifolle.  e che questa da sempre appartenuta ad una antica famiglia del luogo. stata la Lo stesso luogo dove si ritiene che vi abitava Giovanni da Battifolle e dove trovò riparo ( e moglie !!) Niccolò Flammini nel 1290.

 

Dobbiamo , anche, considerare che era consuetutdine , in quell'epoca ( ma in parte lo è anche adesso !!) che certi incarichi , passavano da Padre in Figlio, e questo ci porta a ritenere che, probabilmente ,furono più di uno i Basagni Gonfalonieri di Giustizia ( Sicuramente, Giovanni di Agnolo fu l'ultimo della Famiglia ).

 

  

 Nota :

 

La nostra conoscenza del documento del 1400, di Giovanni Basagni , figlio di Agnolo de Scomentana ,Gonfaloniere di Giustizia risale agli inizi degli anni '90. Per oltre venti anni questa era la più antica documentazione ( certa ) che conoscevano, della Nostra Famiglia.

 

Come ho già scritto le  letture del libro dello Storico Leonardo Previero e della biografia del Beato Michele Flammini, sono molto recenti, e prima  ( Per molti anni) avevo ritenuto che il nostro Casato si fosse formato , con Giovanni ritenendo che suo Padre Agnolo avesse come < agnomen > il  toponimo di Scomentana, che ne indicava semplicemente il luogo di provenienza.

 

Mi ero, anche, molto impegnato a ricercare dove si trovasse questa località detta  Scomentana , e per quanto avessi cercato ( anche con l'aiuto dell'Istituto Geofrafico Militare di Firenze ) non trovammo mai dove era questa Scomentana. Alcuni avevano, anche, supposto che Giovanni fosse nativo di Firenze e che fosse stato inviato in Casentino, quale Gonfaloniere di Giustizia, dal Governo di Firenze ( come per avere in loco una figura sicura  di Firenze ).

 

La presenza, alla fine del 1500, di altri Basagni in Firenze, portò alcuni a ritenere che solo Giovanni avesse lasciato Firenze, e che da altri figli di Agnolo de Scomentana, era proseguirto il Ramo Fiorentino.

 

Tutto questo creava un'incertezza sul luogo di origine del nostro Casato e, come alcuni di Voi ricorderanno, in occasione del  primo Raduno della Nostra Famiglia, io dissi che < non era certo se la Nostra Famiglia fosse originaria del Casentino o di Firenze >.

 

Oggi possiamo affermare , con certezza , che siamo originari del Casentino.

 

Resta, al momento, l' incognita di quel < de Scomentana >.

 

Perchè, nel 1400, oltre un secolo dopo la formazione del Casato, leggiamo scritto : Giovanni Basagni de Agnolo de Scomentana ?

 

Possiamo, tuttavia , formulare un’ipotesi , molto verosimile :

Scartato che Scomentana facesse riferimento ad un toponimo d’origine, concentriamoci su l’ipotesi che il nome di Scomentana facesse , invece, riferimento al luogo di residenza. Nella zona nessuna località , oggi, porta questo nome, ne lo si era trovato nei vecchi documenti, ma Scomentana , poteva essere il nome di una abitazione o meglio il nome di una vecchia torre. Non dimentichiamo che moltissime abitazioni disponevano di una torre, e molte di queste torri sono cadute, e non ne restano tracce.

 

Da quanto sappiamo, leggendo vari libri su la storia del Casentino, sappiamo che in località Cascesi, vicina a Battifolle, si trovava una antica casa dove veniva amministrata la giustizia , nel medioevo. Io ritengo che , quella casa, o forse quella torre, possa avere preso il nomignolo di < Scomentana > .Siamo nel Medioevo, dove la lingua parlata dal popolo è il < volgare >, che possiamo definire un < volgare arcaico > e dove l’attuale espressione < sgomento > poteva benissimo essere vocalizzata come < scomento > ( una C al posto di una G ).  

 

Sicuramente la popolazione del luogo, aveva dato un nomignolo a quel luogo , di < paura > ( la amministrazione della giustizia ha fatto sempre paura > !!!!

 

Scomentana ( o Sgomentana ) a mio avviso, era il  "nomignolo, di quel luogo,

 

Questo documento, datato fine 1400, indica che la Famiglia del Gonfaloniere Giovanni  Basagni, vive a Scomentana, e non che è originaria di un luogo detto Scomentana.

 

Per dovere di cronaca, dobbiamo dire che questo appellativo < De Scomentana > non compare più in nessun altro documento, successivo a questo citato, del 1400.

 

Molto probabilmente Giovanni non fu l'unico della famiglia a svolgere questo incarico, prima di lui altri e forse anche il padre Agnolo esercitarono questo ruolo

 

Di sicuro, Giovanni, fu l'ultimo perchè la figura del Gonfaloniere di Giustizia venne abolita all'inizio del 1500

 

 

 

 La l’antichissima presenza della Famiglia Basagni, in Casentino, ci viene confermata anche dallo storico Leonardo Previero nel sul libro < Storia e segreti di Stia in Casentino >.  

 

L’ Autore scrive che nell'antica Chiesa Romanica , di Stia, prima del suo totale rifacimento, avvenuto nel 1700, si trovavano le cappelle funebri delle principali Famiglie del luogo. Una di queste cappelle, ( dedicata a Santa Maria Maddalena Penitente ) apparteneva alla Famiglia Basagni . Lo storico , che pone la nostra Famiglia come una delle più Antiche e potenti Famiglie del luogo, scrive che nella cappella si trovavano, anche,  delle lapidi mortuarie già del 1400.

 

 

Quindi sappiamo, per certo, che alla fine del 1400,

una Famiglia Basagni vive ( e muore !!!) a STIA.

 

 

Vorrei sottolineare che, all’epoca , possedere una Cappella Mortuaria privata , nella Chiesa Pievanica, era indice di uno ottimo << Status sociale >> .

 

 

Non solo, l'Autore dopo aver tracciato alcune origini di antiche Famiglie Stiane , conclude con questa frase : ....."" Ho volutamente escluso da questo breve elenco famiglie storiche come i Goretti de' Flamini , i Fantoni, i Basagni , i Basili, i Rampini, gli Ugolini ,i Mazzoni, gli Scalbanti .......... Le loro gloria Nobiliari , le loro gesta, le loro azioni militari, sono ben presenti in varie pagine dei manoscritti che ho avuto la fortuna di consultare ".......

 

Molto onestamente debbo dire che  non ho avuto occasione di conoscere questi antichi manoscritti, e non ho la più pallida idea di quali possano essere  queste epiche gesta  cavalleresche, dei nostri Avi.  Tuttavia mi risulta che lo storico Leonardo Previero, autore di questo libro , su la storia di Stia, è persona preparata ed attendibile, pertanto non ho motivo di dubitare. 

 

Concludiamo  questa ricostruzione storica, del nostro Casato, relativa al periodo Medioevale, prendendo atto che i Nostri Antenati, furono uomini d’Arme e che la Famiglia si trasferisce a Stia nel 1400.

 

 

                                                                                                                                

 A partire dall'inizio del 1500  disponiamo di molti documenti, di varia natura, che ci permettono una ricostruzione ricca di particolari e curiosità, dei nostri AVI .

E' importante sottolineare che tutta questa ampia documentazione fa riferito ad un unico nucleo Familiare , che vive in località STIA.

Da questi documenti si evince che questa Famiglia è diretta discendente di Giovanni di Agnolo de Scomentana , ritengo pertanto che lo stesso Gonfaloniere visse, negli ultimi suoi anni a Stia., e che venne sepolto , con i suoi familiari, nella Cappella mortuaria di famiglia , nella chiesa pievanica di Stia.

La totale mancanza di notizie di altre Famiglie Basagni , porta a ritenere che nella prima metà del 1500 , questa di Stia sia stata l'unica Famiglia Basagni esistente.

A conferma di questa tesi vediamo che  nel secolo successivo, il 1600, le varie Famiglie Basagni, presenti anche in altre località del Casentino, ivi compresi quelli che vivono in Firenze,  sono tutte diramazioni ( documentate )  discendenti da quella presente a Stia , nela prima metàl 1500.

 

Potrà sembrare strano, come dopo quasi due secoli, dalla morte di quel Giovanni di Battifolle (1291 ) , che tutto lascia ritenere essere stato il Capo Stipite , del nostro Casato, si trovi in vita un solo nucleo Familiare.

 

Si possono avanzare varie motivazioni a supporto di questa < non prolificazione >, del Casato Basagni.

Tra le possibili cause dobbiamo ricordare che nel corso del 1300 e del 1400, nell’alto Casentino si verificarono ( come anche in altre parti d’Italia ) delle epidemie di peste, che decimarono la popolazione.

 

In secondo luogo, le famiglie più < benestanti > erano solite contenere ( per quanto possibile ) il numero delle nascite, per non frazionare troppo il patrimonio, di famiglia.

 

E sempre per evitare il frazionamento dei beni, era consuetudine largamente diffusa, avviare alcuni figli alla vita sacerdotale o monastica. Come si è già visto avevano fatto i Flammini, che tanti si fecero monaci, e che in ultimo il ramo si estinse.

 

Non ultimo, dobbiamo prendere in seria considerazione , che alcuni discendenti possano,, nel corso del 1300 , avere cambiato o modificato il proprio cognome.  Quest’ultima ,a, mio avviso, è una delle ipotesi da dovere prendere in maggiore considerazione. , perché leggendo la storia di altri Casati Toscani, vediamo che è fu molto frequente, in tutto il Medioevo.

 

Troviamo, infatti, che alcuni fratelli, finivano per diversificarsi tra loro, con  soprannomi diversi, che successivamente finirono con il formarsi Cognomi diversi , tra i loro discendenti. Non è da escludere che possa essere capitato ai nostri antenati.

 

Non dimentichiamo che l’obbligo del Cognome entra in vigore a seguito del Concilio di TRENTO, avvenuto nel 1564.

La Chiesa, onde evitare , nei matrimoni , l’incesto ( possibile dall’unione tra consanguinei, dal momento che non erano bene specificate le generalità dei genitori degli sposi ) impone l’obbligo di un cognome stabile , che venisse tramandato da padre in figlio.

 

Per i documenti civili, ossia quelli amministrativi dello Stato (registrazioni di compra vendita, registrazioni di titoli, per le tasse e diritti di successione )questo già avveniva. Come ben capirete questo già esistente Cognome ( messo per motivi fiscali ) riguardava una minima parte della popolazione, la stramaggioranza, nulla tenente non era coinvolta. La chiesa, come si è detto, lo impone per tutti i ceti.

 

Questi cognomi, già esistenti prima del 1564, messi per motivi fiscali, venivano detti Casate, ( e stavano ad indicare la Famiglia ), dopo il 1564 furono detti Cognomi, perché accompagnavano il nome di Battesimo.

 

Ai fini della nostra ricerca, nulla cambia, perché noi analizziamo la storia della Famiglia Basagni, dalle sue origini al 1900, e non facciamo la storia di altri eventuali Cognomi ( che chiameremo : Derivati ) la cui storia non è la nostra.

 

Cosa possa essere realmente successo, in quel periodo di tempo che intercorre dalla morte di Giovanni di Battifolle ( 1289 ) a quando è nato Agnolo di Scomentana ( primi del 1400 ), con esattezza non lo sapremo mai,  resta, comunque, un dato certo : che :all’ inizio del 1500i persone con Cognome Basagni sono solo a STIA.

Questo dato mi porta a potere, anche, affermare che STIA , se non il luogo di origine di dove si è formato il nostro Casato, è il punto di partenza della  "" ricostruzione storica  documentata “ della Nostra Famiglia.

Scusatemi

se sono stato eccessivamente “” prolisso  “”, su questo argomento.ma era doveroso chiarire questo aspetto.

 

 

Torniamo alla Nostra storia.

Ricorderete, quanto già accennato dalla lettura del libro dello storico Leonardo Previero., che scrive , a proposito delle più antiche Famiglie Istiane , tra le quali c’è la Famiglia Basagni…………........... Le loro gloria Nobiliari , le loro gesta, le loro azioni militari, sono ben presenti in varie pagine dei manoscritti che ho avuto la fortuna di consultare ".......

Queste  “”…le loro gesta, le loro azioni militari ……”” è del tutto evidente che fanno riferimento al solo periodo Medioevale, perché la famiglia Basagni , nel 1500 , vediamo essere una Famiglia che vanta Dottori i abilitati agli Uffizi e Notai.

Appare del tutto evidente che si tratta di una << Famiglia  acculturata >>  e non più di uomini d’arme. ( non dimentichiamo, come in quel periodo, la cultura fosse ad appannaggio di pochi !!!!!!).

Da questi documenti , vediamo  che l'attività Notarile , si sussegue da Padre in Figlio, per varie generazioni.

Questa Famiglia risulta ( anche ) di possedere molti  beni immobili ( case e terreni ), spesso anche in località diverse da Stia ( ma sempre nell'alto Casentino ). Questo consolidato livello socio-economi li porta a godere ( come vedremo ) d qualche privilegio,  in particolare dalla Curia di Fiesole.

La prima documentazione  ci viene dal  Libro delle Decime ,del 1530, dove troviamo registrati quattro fratelli : , BARTOLOMEO, AGNOLO , AGNOLO-SALVATORE e MATTEO in qualità di eredi del padre Giovanni Basagni.

Non avendo trovato notizia di nessun altro Giovanni Basagni,, riteniamo ( con certezza ) che questi fratelli sono figli di quel Giovanni , che abbiamo visto essere stato , in passato, Gonfaloniere di Giustizia.

Come potete osservare, le < date tornano >: Giovanni fu Gonfaloniere di Giustizia alla Fine del 1400, è perfettamente probabile che sia morto nel 1530 , data di iscrizione dei tre figli alle Decime.,

Possiamo ritenere che Giovanni abbia avuto altri figli maschi , forse morti in giovane età e  delle femmine, ma queste raramente venivano registrate alle decime, di successione e quando lo erano resta difficile ( nel 1500 )stabilire il nome di esse , perché solitamente indicate (in questi registi contabili ) con il Cognome da sposate

LA LUNGA STORIA DELLA NOSTRA FAMIGLIA, DETTAGLIATA NEI PARTICOLARI,

PRENDE INIZIO DA QUESTI QUATTRO FRATELLI

 


 

Nel 1530, questi  quattro fratelli sono residenti a Stia. Nella registrazione non è specificato il loro luogo di nascita, ,tuttavia  riteniamo che siano nati a Stia, in considerazione della presenza nella già citata Cappella mortuaria di Famiglia , con  lapidi anche del 1400.   

 


   

Si è detto che nel 1530, li troviamo  registrati tutti assieme a Stia, ma questa loro “ unione “ dura pochi anni.

Vediamo, che alcuni anni dopo AGNOLO-SALVATORE , con la sua Famiglia   lascia  Stia e si trasferisce nel territorio del Comune di MONTEMIGNAIO , e riteniamo in altre località.. Dopo la divisione dei beni, ogni fratello segue la sua strada !  e non escluderei < dopo qualche litigio >.

 

E’ del tutto probabile che la spartizione del patrimonio del padre Giovanni abbia lasciato alcuni insoddisfatti, del resto all’epoca non era regola dividere in parti uguali., perchè era consuetudine,  nelle famiglie benestanti, assegnare la maggiore parte dei beni ad un unico figlio maschio, in genere al primogenito  ( se sposato ), e molto meno agli altri figli  

 

Noi vediamo, che poco dopo queste  divisioni “, i due fratelli BARTOLOMEO e AGNOLO-SALVATORE , con le loro rispettive Famiglie , lasciano Stia e si trasferiscono in altre località.

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 A Stia resta solo AGNOLO, che sappiamo svolgere l’ attività di Notaio. Ritengo che questo sia stato il primogenito maschio  ( e come vedete portava come nome di battesimo quello del Nonno !!) .e come vedremo è sicuramente molto meglio messo nella eredità, rispetto ai suoi due fratelli.

 


 

 

 

           

  

 

  

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Il 1700, è il secolo più ricco di avvenimenti , positivi e negativi , per la  Storia della Nostra Famiglia.


Chi ha letto il mio precedente Sito  < Basagni Famiglia Story > (2008 )  ricorderà che il periodo relativo al XVIII secolo , era stato sotto-titolato : --  dalle stella alle stalle --. E questo titolo è molto esplicativo  per sintetizzare quanto accande nel corso di questo periodo.

Per meglio comprendere gli eventi e le relative ripercussioni su alcune Famiglie conseguenze di questi eventi , ritengo  opportuno  procedere suddividendo questo secolo in due distinti periodi.


Primo periodo :       dall’ inizio del 1700 al 1770 circa.

Secondo periodo    dal 1770 circa alla fine del secolo.

 

 

All’ inizio del 1700, fatta eccezione per quanti erano presenti a Firenze, tutto il resto delle Famiglie Basagni vive esclusivamente in Casentino.


 

 

  

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Come abbiagià detto, il Ramo della Famiglia Basagni residente a Firenze, si era formato nella metà del 1500, a seguito delle divisioni dei quattro fratelli , eredi di Giovanni.( m-1530 circa ).

La famiglia di BARTOLOMEO Basagni, aveva lasciato STIA ( dove erano nati ) e si era trasferita a Firenze, nel territorio della Parrocchia di Sant'Ambrogio. ( zona cpmpresa tra via Della Mattonaia e via Dei Pilastri.

Non si conoscono  quali furono le motivazioni di questa migrazione . Tra le tante ipotesi , che con molta fantasia possiamo formulare , una delle più attendibili resta quella di un litigio, tra i fratelli, per la divisione dell'eredità, ma non è da escludere che Bartolomeo avesse , invece, ereditato dei beni ( forse una casa ) in Firenze .

Non abbiamo la più pallida idea di quale attività essi svolsero a Firenze, di questa famiglia non sappiamo praticamente nulla.

Gli unici dati " certi" ci vengono dal Nedrologio del Cirri, dove traviamo il nome e la data dei vari defunti, e la parrocchia di appartenenza.

 

 

Questa  è l’ultima registrazione, di un defunto Basagni, , nella Parrocchia di Sant’Ambrogio.

 

Dal Necrologico del Cirri, sappiamo, che nella seconda metà del 1700. i Basagni si sono trasferiti  in altra zona di Firemze, Vediamo che a partire dal 1781, i loro Defunti vengono registrati presso la Parrocchia di San Salvi.

 

Il primo decesso registrato è  in data 12 settembre 1781, in tutto sono 9 i decessi registrati per il periodo 1781-1799.

 

 

Elenco defunti parrocchia San Salvi, Firenze, periodo 1700 - 1799 dal Necrologico del CIRRI

1

APOLLONIA                  

 

donna di ANDREA   Basagni

12 settembre 1781

2

MADDALENA

di CLEMENTE

Donna di FEDERICO Basagni

7 novembre 1784

3

TERESA

 

Donna di  CARLO Basagni

3  dicembre 1790

4

ROSA

 

 di FRANCESCO Basagni

31 dicembre 1790

5

ASSUNTA   anni 13

 

 

1792

6

MADDALENA                 

 

Donna di GIUSEPPE Basagni     

16 settembre  1792

7

MADDALENA                     

 

di ANGIOLO Basagni

30 settembre 1797

8

MARIA CONCETTA

 

Di MATTEO  Basagni

10 giugno 1798

9

MARIA                         

Nata FANFANI             

Donna di FERDINANDO Basagni

18 febbraio 1798

 

Come potete notare,  dei 9 Defunti,  i Basagni sono solo 4, perchè 5 sono le mogli.  Se pure siamo nella seconda metà del 1700, i dati sono estremamente sintetici. Solo per  la bambina Assunta è stata scritta l’età, ma non sappiamo di chi era figlia, ne la data esatta di morte ( 1792 !). E questa è una parrocchia di una Città importante, lascio a Voi immaginare come sono i registri ( quando ce ne sono ) di piccole Parrocchie di campagna !!!


 

 

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Il  1800 è caratterizzato da due particolari eventi  entrambi fondamentali nello sviluppo delle attuali Diramazioni della Nostra Famiglia

 

 

                          1° - Iniziano gli spostamenti

 

Fino all’inizio del 1800, le migrazioni di Nuclei di Famiglie Basagni , che lasciano il Casentino , praticamente ne avevamo avuti solo DUE i.

 

Il primo , come ricorderete, nella seconda metà del 1500, che aveva visto i figli di Bartolomeo di Giovanni lasciare Stia e trasferirsi a Firenze . L ’altra è quella del 1750 ca. che vide la Famiglia di Santi lasciare Battifolle, in Casentino, per trasferirsi a Fontarronco, in Valdichiana

 

Sicuramente  ci furono altri vari  spostamenti ma solo  verso varie località del Casentino.        

Se potessimo effettuare un censimento di tutti i Basagni alla data 1 gennaio 1800, noteremo come quasi tutti erano residenti in Casentino.

 

A partire da i primi anni del 1800, si assiste  al susseguirsi di migrazioni , che vedono vari nuclei Familiari lasciare il Casentino per trasferirsi , non solo  verso la Città di Arezzo e in Valdichiana, ma anche verso il Valdarno e a Firenze   ( forse anche Prato e  Pistoia )

Molte delle attuali Diramazioni della Nostra Famiglia sono riconducibili a queste migrazioni avvenute nel 1800.

 

Le motivazioni, che caratterizzano questi spostamenti furono, nella maggior parte dei casi , la ricerca di migliori opportunità di lavoro, quindi la ricerca di un miglioramento socio-economico. Dobbiamo, quindi, sottolineare la netta diversità di questi spostamenti, rispetto alle due “ storiche “ migrazioni, del passato Come ricorderete la prima , nel 1500, prese origine da un probabile  litigio in Famiglia, per le divisioni, del patrimonio La seconda , quella del 1750, nasce in un momento di particolare potere politico ed economico ,della Famiglia di Battifolle, e il trasferimento in Valdichiana non era certo dettato dalla ricerca di un miglioramento economico, quanto dall’opportunità di accrescere il proprio potere sociale.


Le Famiglie Basagni, che vivono in Casentino nel 1700, sono prevalentemente famiglie che godono di un ottimo stato economico ( non erano tutte allo stesso livello, ma comunque chi più o chi meno, vivevano bene).

La loro disponibilità economica derivava  prevalentemente da patrimonio fondiario. E’ mia personale opinione che queste Famiglie, avevano conservato , nel corso dei secoli, un loro antico aspetto feudale. Usi e costumi, retaggio di un antico glorioso passato. In quest’ottica, di “ Signorotti del posto “ , che li aveva visti beneficiare di particolari riguardi, li aveva avvicinati a l' Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano, che li aveva , fatto, nella " buonasorte " crescere il loro potere, ma li aveva , poi,  coinvolti nella " malasorte “, e perdere quasi tutto.


La totale abolizione dell’ Ordine, sotto l’Impero Napoleonico, diede agli inizi del 1800, l’ultimo colpo di grazia alla già compromessa situazione, per alcune Famiglia, iniziata negli ultimi decenne del secolo scorso, a seguito delle restrizioni volute dal Granduca, di Toscana.

Le tre Famiglie Basagni, che furono coinvolte in questa crisi furono quelle di MONTEMIGNAIO, BATTIFOLLE e in parte anche quella di STIA.

 

Per tutte le altre Famiglie Basagni , che viveno in Casentino . e che erano prevalentemente famiglie di piccoli e medi proprietari terrieri, molti dei quali lavoravano direttamente i loro terreni , la crisi si accentuò , anche, a seguito di una particolare situazione metereologica che tra il 1796 e 1799, impedì ogni forma di raccolto per tre anni consecutivi, dando luogo ad una vera < carestia >.

In seguito a questa crisi, molte famiglie Casentines, e tra queste i allcune Famiglie Basagni, prevalentemente del territorio del Comune di Poppi, di lasciare il Casentino per  migrare altrove in cerca di migliori opportunità. .

Sia ben chiaro, non ci fu una fuga in massa, molti Basagni restarono in Casentino. 

                                          

2° - Inizia la crescita demografica

 

 

                                                                             

E' di particolare importanza sottolineare che prima del 1800,  il numero complessivo dei Basagni era molto limitato

 

.A molti potrà sembrare strano ma numericamente eravamo pochissimi. Non disponiamo di numeri esatti, ma se potessimo fare un < censimento > di tutti i vari  Basagni , in vita nel 1799 ,i troveremmo  poche dozzine di persone.( mi sento di scommettere meno di 50 persone ). Persone che erano, ancora, più o meno imparentate tra di loro, e che probabilmente si conoscevano tutte bene, tra di loro ( escludendo i rapporti con quelli residenti in Firenze )

 Nel corso del 1800 : le cose cambiano radicalmente,  vediamo che in molte Famiglie numero dei componenti cresce in maniera molto significativa, tanto che alla fine del 1800, possiamo stimare ( sempre escludendo l' antico   Ramo Fiorentino ) oltre le 150 persone, ossia il numero dei Basagni era triplicato.

 

Anche questa crescita demografica, come già si è detto per le migrazioni , fu  una conseguenza riconducibile  ( almeno in parte ) al un nuovo aspetto socio economico, della Famiglia.

 

 

Da vari documenti , successivi alle Restaurazione ( 1815 ) vediamo che vari  Capofamiglia Basagni , vengono censiti come Coloni Possidenti. ( ed alcuni, anche come più  semplicemente solo : Coloni ).

Nel 1800, il lavoro nei campi era tutto manuale. Chi possedeva poderi grandi, era costretto a ricorrere all'utilizzo di braccianti salariati, viceversa le famiglie più numerose potevano, autonomamente, provvedere ai loro fabbisogni. Sembra assordo, per noi oggi, ma in molti casi vediamo come le famiglie numerose vivevano meglio di quelle piccole.

 

Particolare curioso, ma che a mio avviso, rientra perfettamente in questo nuovo assetto sociale, della famiglia, nel 1800 sono pochissimi i Basagni che fanno i sacerdoti, mentre nel corso del 1700 erano stati tantissimi. Forse non c’era più la necessità di salvaguardare il patrimonio di famiglia !!!!

 

 

   

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